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Strumilin, Stanislav Gustavovič.

Economista sovietico. Allievo di M.I. Tugan-Baranovskij al politecnico di Pietroburgo, partecipò all'attività dei circoli rivoluzionari russi; fu più volte incarcerato e costretto all'esilio dal regime zarista. Partecipò alla Rivoluzione bolscevica del 1917 e nel 1921 entrò a far parte del presidium; fu nominato capo della sezione per gli approvvigionamenti e, successivamente, assunse la presidenza dell'organizzazione dell'Ufficio centrale della pianificazione (Gosplan). Già professore all'università di Mosca (1931), insegnò all'Istituto di economia di Mosca e divenne membro dell'Accademia russa delle scienze. Sia come teorico sia come presidente del Gosplan partecipò al grande dibattito sull'industrializzazione della Russia nel periodo postrivoluzionario. Considerato uno dei massimi economisti del nostro tempo (è noto per le critiche al "coefficiente di efficienza" degli investimenti, alla base delle scelte pianificatrici sovietiche), legò la sua opera all'esperienza economica e politica dell'Unione Sovietica e i suoi scritti, anche teorici, risentono in misura notevole del suo impegno politico di pianificatore. Tra le sue opere ricordiamo: Ricchezza e lavoro (1905); Problemi dell'economia del lavoro (1925); Saggi sull'economia sovietica (1928); La trasformazione industriale in Russia (1944); L'economia sovietica (1945); Storia della siderurgia nell'URSS (1954) (Daškovzij, Ucraina 1877 - Mosca 1974).